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08 agosto 2013

Benedetto Cristofani | CAVE CANEM! | 12 agosto – 20 settembre 2013

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CAVE CANEM!
Benedetto Cristofani
a cura di Gaia Pasi

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CAVE CANEM è la mostra personale di BENEDETTO CRISTOFANI (Siena 1983) a cura di Gaia Pasi che inaugura

CAVE CANEM in latino significa “attenti al cane”. L’artista presenta in questa mostra una serie di disegni che rappresentano cani Dobermann in atteggiamenti diversi: il cane attento, quello che ringhia, quelli che si azzuffano o ancora che giocano tra loro, mostrando le numerose facce dell’animale compresa la più nota aggressività.
Cristofani con la descrizione degli atteggiamenti dell’animale vuole descrivere per estensione, i comportamenti dell’uomo, animale anch’esso ma senziente poiché dotato della ragione, della capacità di pensare, scindere, parlare e decidere oltre all’istinto.
Ci spiega Benedetto Cristofani ”I soggetti che ho raffigurati rappresentano diverse tipologie umane. Sono Dobermann, cani da difesa e attacco. Il Dobermann incarna uno stereotipo di violenza e aggressività che dalla società si riversa nei confronti dell’individuo e che dall’individuo deflagra in direzione del mondo circostante.
Soggetti aggressivi a loro volta vittime di un’etichetta affibbiata loro da un contesto sociale che li stigmatizza.
Nell’accezione comune i Dobermann incutono timore, paura e mettono in soggezione il prossimo creando distanza tra loro e il mondo circostante. Sono intimidatori, fonte di pericolo, elementi di disturbo e quindi soggetti solitari e ghettizzati dal sistema. Ma il Dobermann è allo stesso tempo vittima di se stesso. È la maschera che l’individuo si mette sul volto per affrontare la vita senza più interpretarla alla luce della ragione. Una maschera vuota quindi, un effimero atteggiamento di violenza e aggressività, volto alla difesa sterile, ottusa e cieca di una posizione e della stessa società che lo etichetta ma che al contempo lo tutela garantendone gli interessi. Così il cane può anche costituire l’origine di una violenza auto inflitta o subita inconsapevolmente. Il Dobermann, come
l’individuo medio, è il soggetto di una battaglia tra aggressività-violenza e ragione, dove le prime due, privandolo di quest’ultima, lo rendono vulnerabile e debole, quindi schiavo dei propri limiti e del sistema stesso che lo incatena ad un collare lasciandolo “libero” di difendere una piccola porzione di spazio pur sempre controllato a sua volta dall’alto”.
Benedetto Cristofani è nato a Siena il 25 aprile 1983. Nel 2006 si diploma in Illustrazione e Animazione Multimediale all’Istituto Europeo di Design di Milano. Lavora come art director e illustratore per un’ agenzia di comunicazione e come freelance dal 2007. In questo periodo vince alcuni premi nazionali con lavori di illustrazione e advertising.
Nel 2012 e nel 2013 è presente nell’Annual dell’Associazione Illustratori. Vive in Toscana, tra Siena e Firenze.
Il suo sito è www.benedettocristofani.net.