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PROGRAMMA CONCERTI
30/03/23 – JazzNight
Francesco Cusa & The Assassins

Giovanni Benvenuti / sax tenore
Domenico Caliri / chitarra
Ferdinando Romano / contrabbasso
Francesco Cusa / batteria
A partire dai primi anni 2000 in Italia si è sviluppato un grandioso movimento di musicisti capace di dar vita ad un percorso di rivoluzionaria innovazione nel linguaggio del jazz, scaturito in parte dalla critica relativa a come questa musica venisse commercializzata. Ciò ha portato alla costituzione di alcune tra le realtà indipendenti più significative degli ultimi anni, di cui collettivi come El Gallo Rojo e Improvvisatore Involontario risultano essere gli esempi più rappresentativi. Il batterista siciliano Francesco Cusa, co-fondatore di Improvvisatore Involontario, ha contribuito attivamente a tale impulso producendo e registrando un gran numero di lavori con altrettante formazioni e musicisti. The Assassins è l’evoluzione di uno di essi, ovvero Skrunch, di cui ne eredita l’approccio compositivo, nella formula del quartetto, e apre a specifiche influenze e sonorità più vicine al funk, ma anche al contrappunto e alla scrittura di matrice cromatica. Con lui in questa occasione vi sono l’amico e conterraneo ma bolognese d’adozione, il chitarrista Domenico Caliri, così come due giovani e talentuosi musicisti toscani, rispettivamente il contrabbassista fiorentino Ferdinando Romano e il sassofonista senese Giovanni Benvenuti, che mantenendo la consueta irriverenza e sarcastica leggerezza, lavorano sull’esplorazione dei materiali tematici e schemi poliritmici atti a evidenziare le cellule melodiche, i riff e le modulazioni cromatiche e timbriche. Un rapporto tra scrittura e improvvisazione dunque dialettico, dove i vari elementi vanno a combinarsi in un continuo gioco di tensione e rilassamento, con uno sguardo alla tradizione e l’altro alla contemporaneità.
31/03/23 – Clubbin’ Friday
SpinnstDu?

Konstantin Gukov / chitarra, elettronica
Anton Sconosciuto / batteria, elettronica
Entrambi formatisi musicalmente a Siena, nel 2021 Konstantin Gukov e Anton Sconosciuto costituiscono “SpinnstDu?”, band che oltre al jazz, oscilla tra ambient e improvvisazione, e trova il proprio epicentro nella rielaborazione della composizioni dei musicisti che hanno maggiormente influenzato i propri ascolti. Nato a Leningrado il primo e cresciuto tra Londra e Siena il secondo, i due giovanissimi musicisti sviluppano un’affinità già sui banchi di Siena Jazz e successivamente intraprendono percorsi personali e divergenti: sperimentazione con Tabula Rasa del M° Stefano Battaglia per il chitarrista ora di base a Bologna, mentre il batterista influenzato dai ‘60/‘70, alt-folk, l’indie rock e l’elettronica, guadagna nel 2021 il Primo Premio del Dicedel Rock Contest di Controradio e viene quindi inserito tra i 100 nomi di Rockit.it. Si ritrovano ora insieme nel progetto in duo dal quale scaturisce l’omonimo lavoro, frutto di un’unica take e dallo scorso marzo fruibile sul canale YouTube, nella quale innestano frammenti di composizioni su improvvisazioni libere, esplorando un live che è frutto di ricerca condivisa, ibridazione di due identità ben distinte che si uniscono per creare un sound personale con l’aiuto dei propri strumenti, dell’elettronica e della voce.
18/04/23 – Jam&Session
opening band:
Stefano Boggiani “Niu Mos”

Emanuele Marsico / tromba
Eros Terzuoli / sassofoni
Stefano Boggiani / chitarra
Anton Sconosciuto / batteria
A continuazione Jam-Session aperta
(Ingresso Libero)
13/04/23 – ONE MORE !
ABHRA

Isabel Sörling / voce
Julien Pontvianne / sax-tenore, clarinetto
Francesco Diodati / chitarra
Matteo Bortone / contrabbasso
Adèle Viret / violoncello
Alexandre Herer / fender rhodes&elettronica
Abhra – che in sanscrito rappresenta il comcetto di vuoto – nasce nel 2014 come risultato di una commissione da parte del Centre International des Musiques Nomades e del Festival Détours de Babel di Grenoble. In quell’occasione l’organico esplorava il Diario di Henry David Thoreau, rielaborandone in musica il pensiero filosofico basato sulla vita a stretto contatto con la natura, elogio all’ndipendenza, alla semplicità e alll’ascetismo edonistico. Sulla base di questa tematica, Abhra realizza un primo disco nel 2016, frutto di una collaborazione tra l’etichetta francese Onze Heures Onze e l’italiana Auand, e nel 2021, a continuazione del lavoro di esordio, il sestetto europeo si riunisce intorno ad un nuovo concept che ha l’acqua come denominatore comune. Ispirandosi a questo affascinante universo, Abhra mette così in musica 7 poemi scritti da poeti/poetesse di altrettanti paesi, passando da Raquiel Illonde della Guinea, all’americana Emily Dickinson, dal turco Nazim Hikmet all’indiana Pryal Gagan. La band continua così il suo percorso di innvestigazione ed esplorazione sul ruolo della voce, sul timbro e le resonanze, la melodia e le svariate forme della canzone, creando un caleidoscopio sonoro delicato e intimista. ‘Seven Poems on Water’ è stato pubblicato a metà 2022 ancora una volta per Onzeheuresonze.
20/04/23 – Clubbin’ Thursday
She’s Analog

Stefano Calderano / chitarra elettrica
Luca Sguera / piano, prophet, synth
Giovanni Iacovella / batteria, live electronics, synth
She’s analog esplora le possibilità sonore offerte da una particolare declinazione del più classico degli ensemble: il trio.L’idea è quella di una musica creata collettivamente che, a partire da uno spunto compositivo sempre più esile, si arricchisce di un’improvvisazione sempre più radicale. Tutti e tre i musicisti contribuiscono a creare una tessitura sonora sempre più ricca e coerente, mescolando le singole voci dei loro strumenti, al punto che diventa quasi impossibile stabilirne la fonte.Le composizioni sono come fragili architetture che non sono mai un limite per l’espressività: strutture piene di evocazioni e suggestioni che lasciano intuire uno spazio ‘altro’, interiore.Il personalissimo linguaggio del trio è costantemente arricchito dalle differenti infuenze e dal background dei singoli: la classica contemporanea, il jazz, il post- rock, il minimalismo, la musica elettronica, tutti linguaggi che interagiscono dialetticamente, creando preziose trame e aprendo scorci su nuovi territori, sempre diversi, emozionali, mai astratti. Nel marzo del 2019 She’s analog registra il suo primo disco con il supporto tecnico e creativo di Dan Kinzelman e Renato Grieco (kNN) che è stato pubblicato in vinile il 18 Settembre 2020, per Auand Records.
21/04/23 – Jazz Night
Small ELEKTRA

Camilla Battaglia / voce
Francesco Fiorenzani / chitarra
Simone Graziano / pianoforte, synths
Francesco Ponticelli / contrabbasso
Francesca Remigi / batteria
Small ELEkTRA è la versione ridotta del precedente organico in ottetto condotto dalla cantante Camilla Battaglia, doppiamente figlia d’arte e già da tempo considerata punto di riferimento del panorama jazzistico e non solo. Affiancata per l’occasione da un gruppo di amici che insieme costituiscono indiscutibilmente una band di musicisti di primissimo ordine, portano in scena una suite in 5 parti dedicata a figure archetipe femminili che si muovono tra la storia e il mito, attraverso cui il quintetto, ovvero il cuore pulsante dell’ensemble, crea una narrazione caratterizzata da contrasti e assonanze. Tutto ciò avviene con la volontà di sperimentare diversi assi di interazione tra strumenti acustici ed elettrici nel contesto del large ensemble – ovvero una comunità – al fine di rappresentare in musica schemi di interazione sociale di grande attualità.
27/04/23 – Jazz Night
Original Box Brothers

Edoaerdo Ferri / chitarra
Enzo Pietropaoli / basso
Fabrizio Sferra / batteria
Original Box Brothers è la storia di un’incontro: due ‘veterani’ della scena, che in esperienze condivise così come nelle rispettive carriere, hanno scritto pagine significative della storia del jazz-trio italiano, ai quali si unisce un nuovo talento, maturo – a dispetto della giovane età – ma già capace e aperto ai linguaggi e alle sonorità. Pietropaoli, uno dei contrabbassisti più rappresentativi a livello nazionale, che vanta collaborazioni ad ogni latitudine geografica e stilistica, già al fianco di leggende che vanno da Chet Backer e Lester Bowie, fino a Bollani, Turner e Ballard, e Fabrizio Sferra, già con Massimo Urbani, Paolo Fresu e naturalmente Enrico Rava, insieme hanno condiviso la dimensione del trio accanto Enrico Pierannunzi (Space Jazz Trio) e Danilo Rea (Doctor 3), possono essere considerati a pieno titolo vere bandiere del jazz nostrano. In questo contesto declinano il trio sostituendo il pianoforte con la chitarra, ed inserendo nell’organico Edoardo Ferri, un giovanissimo musicista di scuderia Siena Jazz, messosi in mostra già negli ultimi anni per le spiccate qualità sul piano dell’improvvisazione così come per una sorprendente padronanza dello strumento.
28/04/23 – Closin’ Session
Puglisi/Dallaporta/De Rossi Trio

Fabrizio Puglisi / pianoforte
Stefano Dallaporta / contrabbasso
Zeno De Rossi / batteria
Così come avevamo iniziato, anche l’ultimo concerto della stagione ’22/’23 è affidato alle sapienti note di un piano trio nella sua dimensione più classica, che musicalmente ama però avventurarsi nei molteplici ambiti dell’infinite declinazioni del jazz, spaziando dalle forme più straight ahead all’avangarde, passando per la reinterpretazione di brani della tradizione cantautorale fino all’improvvisazione e al free. Zeno De Rossi, co-fondatore del collettivo El Gallo Rojo, garanzia assoluta di versatilità e batterista attivo da anni nei contesti più vari, capace di spaziare con agio da Guano Padano a Vinicio Capossela, da Bearzatti a D’Andrea, dopo il trio Rope ritrova Fabrizio Puglisi, pianista da tempo riferimento solido per l’intera scena e già incontrato come ospite di G.E.A., al quale si aggiunge per l’occasione il giovane ma granitico contrabbassista Stefano Dallaporta, anch’esso con base Ferrara, apprezzato nelle band dei sassofonisti Carlo Atti e Piero Bittolo Bon così come dei fratelli Alfonso e Daniele Santimone. C’è d’aspettarsi che quindi il repertorio si srotoli estemporaneamente man mano che il concerto prende forma, con la sicurezza che i suoi interpreti sapranno esattamente dove condurre il suono, accompagnandoci con maestria verso la coda di questa ricchissima stagione.