STEFANO BATTAGLIA TRIO / IN THE MORNING / musica di Alec Wilder parte I
UN TUBO JAZZ NIGHTS / GIOVEDI’ 03 DICEMBRE
STEFANO BATTAGLIA TRIO / IN THE MORNING (ECM)
parte I
musica di Alec Wilder
Due serate, per due concerti del tutto distinti per esplorare il nuovo importante disco del trio di Stefano Battaglia, prodotto dalla prestigiosa casa ECM, dedicato alla musica del gande Alec Wilder.
Gli eccezionali risultati ottenuti negli ultimi anni da Stefano Battaglia con la formula del trio sono il naturale concretizzarsi di un percorso che si è sviluppato attraverso più di vent’anni di ricerca.
Dotato di lucidità tecnica superiore, ha cercato e stabilito con la ritmica un contatto speciale in cui da un lato si avverte l’incredibile plasticità e flessibilità musicale senza confini stilistici, dall’altra la pregnanza e lo spessore delle singole individualità che si illuminano vicendevolmente.
Battaglia ha realizzato in questi anni, grazie a coraggiose e precise scelte estetiche, un corpus musicale che risulta ormai, nel mondo della musica improvvisata e al di là di qualsiasi limite di territorio e linguaggio, fra i più intensi dell’ultimo ventennio distinguendosi a livello internazionale attraverso una precisa unicità identitaria ed un particolare, più profondo scavo introspettivo, disinteressato all’effettismo. L’introspezione e la profondità espressiva non privano la musica di Battaglia di comunicativa. Il nucleo generatore del suo linguaggio è strettamente collegato alla melodia, spesso associato ad altri parametri in un complesso gioco d’intarsi.
Così, Battaglia e i suoi compagni possono trascorrere attraverso le varie stagioni della tradizione jazzistica traendo da ciascuna, senza che questo comporti una identificazione totale, ciò che loro interessa maggiormente: le finezze armoniche tipiche della grande tradizioni classica, dal rinascimento ai contemporanei -di cui Battaglia è stato interprete-, e nel jazz l’ immaginaria “linea bianca” pianistica LennieTristano-Bill Evans-Paul Bley-Keith Jarrett, o ancora le ricerche timbriche della stagione delle avanguardie europee contemporanee.
Ma sopra tutto, come si diceva, resta la melodia. E nel modo con cui essa è sviluppata si riconoscono da un lato l’originalità con cui Battaglia si relaziona al nucleo profondo della musica, dall’altro la forza del legame fra i tre esecutori. Il trio cerca costantemente lo stupore dell’invenzione, a prescindere dal materiale musicale che utilizza per il proprio percorso (volutamente ampio ed eterogeneo), vicino a quel discrimine fra avanguardia afroamericana ed esperimenti europei su cui si sta giocando l’identità e il futuro stesso del jazz.
Il gruppo che ascoltate non è semplicemente la somma di tre indiscussi talenti: il legame umano e musicale, la sintonia che non esclude l’incrociarsi dialettico di tre fruttuose individualità estetiche, danno vita a un discorso corale, nel quale il rigore essenziale, il senso del rischio procede parallelamente al piacere ludico, in un’esplorazione di una formula tanto “tradizionale” quanto di rado, oggi, affrontata con un così preciso, disarmante gusto dell’avventura.
Claudio Sessa (Musica jazz, Corriere Della Sera)