
EARLY JAZZ SOUND

UNA RIPROPOSTA DEL SOUND RUVIDO E INTENSO DEL PRIMO JAZZ dagli anni 10′ agli anni 30′
…riguardo al repertorio che abbiamo con il quartetto, si tratta come ti dicevo di pezzi del primo periodo del jazz, dagli anni ’10 ai ’30 grosso modo, più alcuni originali composti da me con testi di Elisabetta.
Il percorso è duplice: da un lato c’è una ricerca puramente musicale, che consiste nel recupero di alcuni elementi del jazz dei primordi che secondo me si sono persi nelle declinazioni successive di questa musica, e che non coincidono assolutamente con i cliché che comunemente sono legati a quel periodo. Approfondire questi elementi in chiave contemporanea evitando i luoghi comuni sull’early jazz è qualcosa che mi dà una forte suggestione e che ci tenevo a dire e a studiare dal punto di vista musicale.
L’altro binario che seguiamo è il percorso puramente emotivo che questi brani determinano. Ci siamo accorti che aggiungere dei brani nostri, specialmente messi in scaletta nella parte centrale del lavoro su disco, costituiva per noi un modo di accompagnare l’ascoltatore in una percorso discendente verso qualcosa di sempre più profondo. A qualcuno questo accostamento di pezzi classici e originali potrà sembrare strano, ma per noi è molto naturale, perché corrisponde al nostro modo di sentire la musica non confinata in generi e maniere ma come mezzo per esprimere sostanzialmente degli stati mentali particolari.
Tra gli autori dei brani che abbiamo deciso di includere nel repertorio ci sono George W. Thomas, Spencer Williams, W. C. Handy, Fats Waller, Billy Strayhorn. Alcuni dei nostri brani sono un tributo alle enormi capacità interpretative di Louis Armstrong.